Solo se sei coraggioso e amante del mistero, devi visitare questo famosissimo borgo a pochi passi da Sassari: ecco cosa scoprirai
La Sardegna e molte altre terre, oltre la bellezza del mare, del paesaggio davvero indimenticabile, delle spiagge limpide e tranquille, intorno a se matura diverse tradizioni che sono avvolte, la maggior parte delle volte dal mistero. In questo articolo, vi illustreremo alcuni borghi che possiamo definire “fantasma” che si trovano proprio in questa Regione e che hanno una storia da raccontare e sono legati per lo più anche a leggende metropolitane.
Se siete sempre alla ricerca di emozioni forti e di momenti indimenticabili, sicuramente la Sardegna fa al caso vostro. Quando scoprirete il fascino di tutto ciò che ha da offrirvi, dimenticherete il resto e sarà difficile tornare alla solita routine quotidiana appena tornerete a casa. Questa terra, come abbiamo accennato più volte, ha tanto da offrire ai turisti ma anche tantissimi segreti e leggende che in pochi riescono a conoscere e ad appassionarsi.
Nel prossimo paragrafo, infatti, ci teniamo a parlarvi di alcuni luoghi che dovreste conoscere se siete amanti del mistero e delle leggende legate ad alcuni luoghi ad oggi sconosciuti per moltissimi turisti. Se siete pronti, allora è il momento di portare avanti con coraggio la vostra lettura!
Sei amante delle leggende metropolitane e del mistero dietro ad alcuni luoghi e non vedi l’ora di conoscere quanti più dettagli possibili prima di cimentarti nella tua visita? Allora sei nel posto giusto! Proprio in questo paragrafo, ti parleremo di alcuni luoghi molto misteriosi ce si trovano in Sardegna, uno in particolare ha catturato la nostra attenzione e si trova a pochi passi dalla città di Sassari: stiamo parlando di Rebeccu che rappresenta l’unica frazione di Bornova.
In questo luogo ormai disabitato, vi sono delle leggende che lo hanno fatto conoscere agli appassionati; poche case in pietra restaurate, alcune chiesette e un cimitero che lo rendono affascinante e inquietante allo stesso tempo. Durante l’età giudicale il centro contava circa 400 abitanti, ma a poco a poco, nel XV secolo cominciò a disabitarsi. Il mito racconta che il paese fu colpito da una maledizione e alcuni fondarono Bonorva, mentre altri provarono a ricostruire il borgo. La storia afferma che nel 1352, un distaccamento catalano bruciò il villaggio, al solo scopo di provocare la reazione del giudicato d’Arborea. Qualche decennio dopo fu firmato il trattato di pace tra Eleonora d’Arborea e il re d’Aragona.
Uno dei racconti più celebri che riguarda questa città è proprio quello che riguarda il re Beccu, feudatario del villaggio, e sua figlia la principessa Donoria; per molto tempo questa donna fu ritenuta una strega e fu abbandonata nel villaggio mentre la sua dimora fu distrutta da un rogo. Nell’abbandonarla, questa mandò la maledizione delle 30 case: Rebeccu non avrebbe mai avuto più di trenta abitazioni.