Tra i borghi medioevali sull’isola sarda vi è Lollove: ecco tutto ciò che devi scoprire in questo misterioso luogo
Se ami scoprire sempre affascinanti storie in alcune delle Regioni più belle d’Italia, sicuramente rientrano i borghi affascinanti di cui gode il nostro Bel Paese. Tra questi, sicuramente rientra il famosissimo borgo medioevale ad una quindicina di chilometri dalla provincia di Nuoro: stiamo parlando proprio di Lollove che molti definiscono un vero e proprio borgo incantato.
In molti si chiedono da dove proviene questo nome così misterioso per definire un borgo medioevale rimasto come pochi sull’Isola. Secondo uno studio approfondito, infatti, sappiamo che Lollove potrebbe provenire dai termini sardi arcaici lo’ ò, il cui significato è “corso d’acqua”, e lòbe, “ghianda”.
Quindi pare che il suo significato sta per una città attraversata in passato da un corso d’acqua dove è presente un bosco di querce dove si nutrono i suini.
Questo borgo, infatti, conta solo 14 abitanti ed è come pochi incastonato tra le montagne dove il tempo sembra addirittura essersi fermato. Infatti, qui, tra le viuzze puoi trovare un’atmosfera indimenticabile ma allo stesso tempo aleggia un’aria misteriosa per via di una leggenda incastonata tra le mura.
Nel corso della storia, questi Borghi hanno avuto un’importanza notevole tra cui proprio Lollove, che però improvvisamente ha subito uno spopolamento. Se ti stai chiedendo il motivo, è sicuramente legato ad una leggenda. Pare che a suo tempo, un gruppo di monache fu cacciato dal villaggio per via dei loro comportamenti indecenti e, per questo motivo, avrebbe lanciato una maledizione: “Lollove as a esser chei s’abba è su mare, no as a crescher nen parescher mai!” che, tradotto nella lingua italiana dal dialetto sardo sta per “Lollove sarai come acqua del mare, non crescerai e non morirai mai”.
Infatti, si dice che dopo la maledizione il borgo pan piano si è disabitato tanto che, nel 1838, aveva raggiunto i 180, mentre nel 1896 il Borgo fu d’interesse addirittura dei poeti tanto che Sebastiano Satta afferma: “Lollobe, cinto da poche siepi di leccio, da alcuni mandorli intristiti e da molte agavi e pallidi olivastri, appare giù nella valle, abbandonato, come un morto nella bara. In quel paese nessuna traccia del passaggio del Re Magi, i bei vegliardi dallo scettro d’oro”.
In questo famosissimo borgo vige il silenzio e, in occasione delle feste religiose si rianima poiché si aprono le porte ai visitatori. Infatti, nel 2008, è stata aperta una locanda, e due corse autobus che collegano Lollove a Nuoro.
In conclusione, vi diciamo che Lollove non è un Paese fantasma ma un luogo vivo ridotto all’essenziale ma che continua a custodire i suoi misteri e le sue affascinanti storie.