Osterie Slow Food, ecco la novità che premia la Regione Sardegna: tutti i dettagli e le curiosità che cambiano l’Italia
La nuova tecnologia sta avanzano e parecchi di noi risultano essere curiosi con le novità previste per il buon cibo proposto dalle Osterie che rispetta l’ambiente e sia sempre ecosostenibile. Nel corso del ostro articolo., ti sveleremo il premio ottenuto dalla Regione Sardegna che riguarda le Osterie Slow Food, approfondendo l’argomento e gli ulteriori dettagli a riguardo.
Il maestro della Cucina italiana per eccellenza, Gualtiero Marchesi, ha definito l’italia un paese di osterie e osti proprio per rafforzare il concetto che esiste un pubblico, che a differenza della Francia, continua a vedere l’Alta Cucina come una cosa poco interessante prediligendo la semplicità e il gusto. Ovviamente il maestro non voleva altresì denigrare nessuno, ma rafforzare questo concetto che risulta essere condiviso da moltissime persone.
Esistono come sappiamo ristoranti validissimi così come le trattorie, e altre che devono perfezionarsi circa quello che chiede il cliente: semplicità e tradizione.
Carlo Petrini, il guru dello slow food spiega queste caratteristiche in un concetto essenziale: “Un luogo familiare e accogliente, dove si è sempre mangiato in maniera semplice, gustosa: oggi l’Osteria è diventata quasi mitologica. Sembra qualcosa che conoscono tutti, ma è tutto fuorché semplice da codificare, perché ne esistono almeno quattro tipologie”.
Come abbiamo visto in questo primp paragrafo, crescono a dismisura le Osterie Slow Food tanto che nelle Osteria d’Italia si sono aggiunte circa altri 311 locali che, al contempo, hanno anche ricevuto la chioccola ovvero il massimo riconoscimento assegnato. Un segnale positivo per tutta l’Italia visto che molti locali sono stati aperti di recente.
Uno fra tanti che ha colpito l’interesse del pubblico è senza dubbio Chiaroscuro, un locale di Cagliari e Transuma. Infatti, la Sardegna si impone secondo questo tipo di Osteria e un locale è stato inserito persino nella guida: “una perfetta espressione di locale quotidiano, che non si limita a ‘essere’ di quartiere, ma il quartiere lo fa, lo vive e lo costruisce accogliendo in modo genuino, con piatti versatili, sempre buoni e attuali, e con un approccio al servizio contemporaneo, fresco e coinvolgente” come ha affermato Francesca Mastrovito, curatrice della guida assieme a Eugenio Signoroni.
Tra gli altri locali le 47 nuove «chiocciole» del 2024 sono quelle che è molto importante non far mancare niente ai propri ospiti: tra questi cibo, buon vino, atmosfera che creano un mix imperdibile.
Altri locali presenti nella storia delle Osterie Slow Food sono: Finil del Pret – Comezzano-Cizzago, Da Noemi – Ferrara (FE), Lillero – Terni (TR), L’Asporto di 180 Grammi – Roma e I Masanielli – Caserta.