Nuraghi ancora una volta protagonisti dell’attenzione di alcuni britannici: andiamo a conoscere meglio i dettagli
Moltissimi dei nostri lettori sono appassionati della terra italiana ma soprattutto di alcune Regioni per cui c’è molto da raccontare e rimanere affascinati: stiamo parlando della Regione Sardegna e della meraviglia architettoniche dei nuraghi che fanno di questa isola, uno dei punti fondamentali della nostra Italia. Ad attirare l’attenzione del mondo è stata la ricerca proprio di alcuni giornalisti britannici interessati al punto di forza di queste meraviglie: andiamo a vedere nel dettaglio di cosa si tratta.
Già da 3000 anni fa, in Italia vi erano sicuramente moltissime costruzioni identificate quasi come le piramidi egiziane che hanno preso il nome di Nuraghi. Paolo Alberto, ai microfoni di Focus ha voluto specificare la storia di queste meraviglie presenti in Sardegna specificando dettagli e a cosa servivano queste città murate.
Infatti, da quello che si evince i nuraghi venivano costruiti intorno all’isola proprio per avere la possibilità di sorvegliare il territorio dall’alto ma anche come depositi per accatastare le risorse alimentari, tra cui i cereali.
Oltre alle imponenti torri in pietra, c’era proprio un mondo che circondava questi nuraghi come villaggi di capanne circolari e alcuni erano dotati anche di palestre, dove i più giovani si allenavano per le corse, il pugilato e gli sport dell’epoca.
Nella giornata odierna del 30 Ottobre, alcuni giornalisti britannici inviati dalle testate britanniche The Independent, The Times e Travel Bullettin, approderanno in Sardegna proprio alla scoperta dei nuraghi, per la loro terza tappa del viaggio. Saranno accolti dai fratelli Simone e Claudio Ollan, presidente e vice dell’associazione Perdas Novas, che viene vista come una vera e propria occasione per far conoscere il territorio sardo e per le prove di un nuovo nurago trilobato.
Il tour delle testate del Regno Unito, come afferma ANSA, non è altro che un’occasione per far conoscere le meraviglie italiane all’estero ma anche per creare collaborazione fra i sindaci del Gal Barbagia di Seulo e l’associazione degli imprenditori di Gergei. Come spiegato da Simone Ollan: “Il progetto non si limita alla realizzazione fisica del nuraghe, ma funge da link fondamentale tra la cultura nuragica e le generazioni future, attraverso l’utilizzo delle più moderne tecniche di apprendimento ed engagement”.
Sempre come ha affermato Ollan , e come ha specificato ANSA, il progetto prevede anche un formato digitale dove raccontare tutte le fasi di costruzione nella versione virtuale.
Ha concluso Claudio Ollin: “Attraverso l’uso della tecnologia si potrà quindi indagare allo stesso tempo il contesto storico, culturale, architettonico e archeologico che vi ruota intorno, di cui non abbiamo tracce scritte, con un’impostazione scientifica e didattica, ma anche con una forte valenza turistica, informativa e promozionale, perché significa raccontare e scoprire un mondo quello nuragico e le sue magie”.